Fourth Wing – la recensione e lo spite
Il romantasy va cancellato prima di subito.
Ho iniziato a leggere Fourth Wing di Rebecca Yarros perché a mia madre piacciono tre cose: il romance, il fantasy e i draghi. Le ho regalato questo libro per sollevarla di morale per via di problemi che sta avendo, ma alla fine mi sono ritrovata a leggerlo io e mi sono resa conto di aver fatto un errore di giudizio (a lei piacerebbe btw).
Ora.
Fourth Wing è al momento la mia lettura prescelta per passare le infinite ore passate in ospedale, ma sebbene a me piaccia il romance, se c’è una cosa che mi fa cagare dagli occhi è il fantasy.
Che è un problema, quando stai leggendo un libro del genere, sebbene io stessa abbia scritto libri con forti connotazioni fantastiche di vario tipo, forma, colore e dimensione. Il fatto che io abbia scritto romance fantasy/fantascientifico non toglie nulla al mio astio di cui sopra, dopotutto una storia va scritta come ti viene.
Un altro problema è che io ho quasi quarant’anni, non dodici, cioè l’età a cui questo libro mi sarebbe piaciuto da impazzire. Peccato che, visti i contenuti sessuali, Fourth Wing è indicato per un pubblico adulto, quindi siamo proprio fuori target. Non mi stupisce che questo libro sia diventato popolare su TikTok a prescindere dal concetto di romantasy (su cui torno magari dopo), perché è proprio il genere di cagatone banalotto, con una storia vagamente catchy e con tutti i trope tipici dei romance brutti. Lo odio, lo odio con tutta me stessa e ovviamente leggerò tutta la saga perché il mio astio nella lettura è forte tanto quanto l’amore.
Partiamo con i lati positivi, perché sarei disonesta a dire che non ce ne sono.
- Il concept della trama è interessante e, come ho detto prima, abbastanza catchy. Per me che non amo il fantasy è il tipo di trama che leggerei come compromesso, diciamo.
- I draghi, che sono sempre belli a prescindere.
- Il fatto che nonostante si faccia odiare con passione non puoi metterlo giù. Che non sembra, ma è una cosa positiva. Mi era capitato lo stesso con La ballata dell’usignolo e del serpente di Suzanne Collins, il prequel di Hunger Games. Una merda di dimensioni atomiche che però aveva quei 2/3 elementi che non te lo facevano posare e io questa cosa la rispetto. Se fosse stato un libro noioso non saremmo qui a parlarne.
- Violet non ha problemi ad ammettere di voler scopare, cosa che in ambito di romance FM non è così scontato visto che è più facile trovare protagoniste che rifuggono il proprio desiderio sessuale.
- Il cliffhanger finale, devo dirlo a malincuore, ha una buona presa nel convincermi a soffrire nella lettura del secondo volume.
- È un’ottima lettura da cesso. O da corsia d’ospedale.
Lo so, inaspettato, ma io quando leggo cerco sempre di trovare dei lati positivi anche se poi faccio recensioni malvagie. Perché a dispetto della credenza popolare a me dispiace quando un libro non mi piace e non mi diverto per niente a scrivere recensioni negative.
Ma passiamo ai lati negativi, che poi è il motivo per cui siamo qui.
- Questo libro sarebbe stato mille volte meglio se fosse solo stata un’avventura fantasy senza la componente romantica. Ho sempre difeso la possibilità del romance di fondersi con altri generi, ma qui non funziona. Rebecca Yarros non sa scrivere romance.
- Anche la parte fantasy zoppica. Il sistema magico è poco chiaro, approssimativo e viene spiegato male.
- La protagonista è una Mary Sue. Davvero, io non so che libri consumi la Yarros nel suo tempo libero, ma è evidente che predilige un certo tipo di narrativa romantica. Violet ha tutte le caratteristiche tipiche delle Mary Sue: è sfigata, ma carina. È piccola, ma agile e veloce. Non ha prestanza fisica di alcun tipo, ma riesce a battere gente tre volte più grossa di lei perché sì. In sei mesi di addestramento riesce a battere gente che si allena per quel ruolo da tutta la vita. Ha i capelli bicolori. È ambita non da uno, ma da due uomini. C’ha i poteri. Viene scelta non da uno, ma ben due draghi perché se no non era abbastanza speciale. Ce la fa sempre nonostante tutto senza nemmeno troppa difficoltà. Violet ha passato la vita a essere una cariatide allenata come scriba e per la sorpresa di nessuno riesce a diventare cavaliere nonostante la sua intera camerata sia piena di gente mille volte più competente di lei. Alla fine diventa letteralmente Thor, perché che fai, te ne privi?
- Il triangolo. No veramente, basta triangoli amorosi. Basta. Basta dover vedere la protagonista divisa tra il bravo ragazzo cane e il bad boy che inevitabilmente sceglierà perché il bravo ragazzo alla fine non è così attraente. O bravo. Lo si capisce a pagina 10 e questo libro è lungo 500 pagine. Che due coglioni.
- Deus Ex Machina ovunque. Violet trova, molto convenientemente, il diario del fratello morto nelle prime pagine del libro, diario che la aiuterà a sopravvivere alle prove della sua avventura. È aiutata da sua sorella Mira, che prima di farla entrare nell’accademia le dona ovviamente tutta la giusta attrezzatura per sopravvivere. Ovviamente. Verso la fine del libro questa faccenda diventa snervante perché Violet non fa nulla da sola. Tutto accade, compresa la sua sopravvivenza, perché qualcun altro fa le cose per lei. Il vero eroe di questa storia è Xaden, che da povero stronzo quale è si porta sulle spalle (in senso letterale) Violet perché da sola non fa un emerito cazzo. Non mi avrebbe stupita una scena in cui lui le mastica anche il cibo prima che lei possa deglutirlo perché il livello è questo.
- L’enemies to lovers più falsa di sempre. Non c’è vera rivalità tra Violet e Xaden, lo si percepisce immediatamente che i due si trovano attraenti sin dall’inizio. Manca completamente la parte che li rende davvero nemici, se non a mero livello concettuale.
- Dain, l’altra punta del triangolo, è la rottura di coglioni più grande che abbia mai letto in un libro e il mio desiderio che andasse a fare compagnia ad Anna Karenina sotto a un treno si è fatto sempre più forte in lettura.
- Violet non ha problemi ad ammettere di voler scopare, ma ce lo deve ricordare in ogni singola pagina e a una certa basta.
- Nonostante voglia dare l’idea di un’ambientazione gritty, da dark academia, non riesce a trasmettere la paura della morte da parte dei vari personaggi. I morti sono solo un background e non ho provato particolare coinvolgimento emotivo per nessun personaggio tranne i draghi. I draghi sono fighi.
- La parte romantica è scritta col culo. Seriamente.
- Le scene di sesso sono ridicole. La parte che precede la trombata, tutto il flirt che dura metà del libro è noioso in modo abominevole e io mi domando come possa qualcuno eccitarsi leggendo questa roba. Trombano in due occasioni (di cui uno alla missionaria e una scena di sesso orale CON I DENTI) ed è tutto così fuori luogo che non so nemmeno da dove cominciare. Oltretutto il fatto che l’avverbio fottutamente (vedi punto successivo) sia ripetuto a ogni paragrafo ha reso durissima la lettura.
- L’edizione italiana è tradotta da un bonobo. Sebbene fottere/fottuto esistano in italiano come aggettivo o verbo, non esiste come avverbio. La parola fottutamente (ma anche come i vari dannatamente che sparsi come stelle nel cielo) viene ripetuta un milione di volte, ma è solo il primo dei tanti calchi dall’inglese che costellano questo libro. Sono sicura che in inglese la storia faccia cagare uguale, ma è veramente dura leggere un intero libro riconoscendo i calchi e sapendo cosa volesse dire l’autrice e come abbia fallito chi ha tradotto. Mi viene il sensato dubbio che questa traduzione sia stata fatta con l’AI, visto che non si trova il nome del traduttore nel volume.
- L’editing è pure peggio della traduzione. Ho avuto la netta sensazione che, a poco meno di tre quarti del libro, chiunque abbia preso in carico l’editing del romanzo abbia alzato le braccia e detto «sai che ti dico? Non mi pagano abbastanza per questa merda». Il numero di avverbi cresce vertiginosamente a ogni pagina (ce ne sono decine in ogni pagina, non scherzo), i vari fottutamente e dannatamente sono il vero incubo di questa lettura perché va contro tutto ciò che ci hanno insegnato della scrittura della nostra lingua.
- L’edizione italiana di Fourth Wing è in generale un prodotto approssimativo e che lascia dei profondi interrogativi su quello che è la richiesta del pubblico, ma soprattutto la richiesta degli editori. E non c’è nulla di buono.
Devo dire che una volta letto questo libro, io li capisco gli appassionati di fantasy che si sono arrabbiati. Perché se il romantasy ora pubblicato è tutto come Fourth Wing pure io tirerei bestemmie.
Il problema imho è che questo libro ha sicuramente come target in mente le lettrici di romance, più prone a perdonare gli errori del sistema magico o dell’ambientazione di un lettore tipo di fantasy. E prima di arrabbiarvi, sapete in cuor vostro che ho ragione. Questo libro aveva sicuramente del potenziale per dimostrare che il romance può essere anche altro, ma non ci riesce. È però anche vero che non è pensato per il lettore esigente, ma per quello casual, motivo per cui ha avuto così presa nel booktok, dove non è certo la sostanza a essere importante quanto più i trope o la lunghezza delle scene di sesso. Che poi pure qui, questo libro è considerato MOLTO spicy e io mi domando che cazzo di libri abbia letto chiunque affermi una cosa del genere. Fourth Wing non è più erotico di un qualsiasi harmony di base, anzi è anche abbastanza contenuto da questo punto di vista. Diciamo che lo trovate hot se le vostre letture serali sono il Vangelo o Il sole 24 ore.
La qualità è scarsa e sarò sincera: mi aspetto che tutti gli altri libri di questo sotto genere a partire da ACOTAR lo siano. Fourth Wing è un libro divenuto molto popolare, ma popolare non significa ben realizzato. Da autrice di romance di un certo tipo io inizio seriamente a domandarmi quali siano le intenzioni delle case editrici in tal senso. Perché ok vomitare fuori merda per intasare il mercato e guadagnare ogni centesimo possibile, ma libri come questo soffocano non tanto il mercato quanto le tbr dei lettori. Ci sono autrici di fantasy e romance ben più meritevoli di Rebecca Yarros, se solo la smettessimo di fare pesca a strascico su Wattpad.
Personalmente non vedo l’ora che il romantasy cessi di essere rilevante entro un paio d’anni e che vada a finire nell’umido come hanno fatto le distopie YA e i libri sugli zombie qualche anno fa.
Ovviamente leggerò anche tutti i libri successivi perché questo è il genere di trash che fa talmente schifo da fare il giro. E non hai preoccupazioni nelle attese ospedaliere, se sei impegnata ad arrabbiarti e a maledire Violet per ogni singola cosa che dice e fa.