Trigger warning, trope e altri linguaggi della “dittatura del politicamente corretto”

Daniela Barisone
7 min readSep 22, 2023

E del perché non esiste alcuna “dittatura” per gli scrittori.

C’è un dibattito in corso nel mondo del romance (sia FM che MM) ed è particolarmente acceso, poiché c’è un qualcosa che molti autori e anche case editrici hanno iniziato a fare da qualche tempo a questa parte. Qualcosa che addirittura ho visto additare come dittatura del politicamente corretto e che, come potrete ben immaginare, mi ha fatto strabuzzare gli occhi per lo sgomento.

Ma partiamo dall’inizio, ovvero che cosa sono i termini della quale andremo ora a parlare.

Trigger warning: sono una varietà specifica di avvertenze sui contenuti che tentano di avvisare il pubblico di contenuti che possono causare intensi sintomi fisiologici e psicologici per le persone con Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD) e altri disturbi d’ansia. Sono un “grilletto” che purtroppo non possiamo controllare (né come lettori, né come autori).
È naturale che di trigger ce ne siano a migliaia, io per esempio ho paura delle bucce d’arancia, ma sono d’accordo che sarebbe ridicolo mettere un TW per questa cosa.
Per cui possiamo riassumere questi TW più importanti con le categorie che AO3 ci mette a disposizione e sono i seguenti: Morte di un personaggio principale (questo si usa solo nelle fanfiction. Nella narrativa tradizionale sarebbe uno spoiler immenso, ma in ambito romance di base questo non andrebbe nemmeno considerato poiché altrimenti non sarebbe romance), Non-con (ovvero Non Consensuale, più semplicemente stupro), Underage (ovvero storie dove sono presenti scene di sesso con personaggi minorenni o, più nello specifico, scene di sesso tra un adulto e un minorenne), Descrizione grafica di violenza (che può essere di qualsiasi tipo e di qualsiasi entità).

Content warning: sono avvisi verbali o scritti che precedono contenuti potenzialmente sensibili. Sono assimilabili ai Trigger Warning e, di solito, vengono sovrapposti.
Questi avvisi segnalano un contenuto potenzialmente pericoloso, in modo che i lettori, gli ascoltatori o gli spettatori possano prepararsi adeguatamente a quello che sta per fruire o, se necessario, a disimpegnarsi per il proprio benessere.
Le seguenti avvertenze sono le più comuni: abuso romanticizzato, pedofilia, incesto, gravidanza, gravidanza maschile, morte o tortura di un animale, autolesionismo, suicidio, dub-con (consenso dubbio), contenuti sessualmente espliciti, uso di un linguaggio esplicito, malattie mentali, omofobia, transfobia, misoginia, uso di slur razzisti/omofobi/etc, necrofilia, linguaggio d’odio verso un gruppo religioso/una minoranza/una categoria di persone.
La maggior parte di questi CW sono anche dei TW, ma possono essere spoiler per chi legge, per cui va alla sensibilità dell’autore quale segnalare o meno. Personalmente il mio consiglio è quello di segnalare sempre incesto, pedofilia e mpreg, questi ultimi due specialmente se sono grafici.

Genere: essenziale per tutti i libri, serve a definire la merceologia del libro. Si tratta di un Romance? Ok, di che tipo? FM o MM? Erotico o clean? Fantascienza? Noir? Thriller? Storico? Una romance erotico storico?

TAG: sono simili ai Content Warning, ma servono più a dare un’idea generale dei temi trattati nella storia per aiutare il lettore a scegliere qualcosa che gli piaccia da leggere. I tag possono essere letteralmente qualsiasi cosa, io nei miei libri uso quelli relativi ai generi di cui scrivo, per cui cose tipo BDSM, Age Gap (una forte differenza di età tra i protagonisti), Daddy kink, bisessualità, ecc.
Anche i tag non sono obbligatori, ma al pari del genere potrebbero aiutare il lettore a orientarsi verso il vostro libro al fine di attrarlo.

Trope: citando Wikipedia, un tropo letterario è l’uso di un linguaggio figurato, attraverso una parola, una frase o un’immagine, come ad esempio l’uso di una figura retorica. Keith e Lundburg descrivono un trope come “una sostituzione di una parola o di una frase con una parola o una frase meno letterale”. La parola tropo ha subito anche un cambiamento semantico e ora descrive anche generi letterari e retorici, motivi o cliché comunemente ricorrenti o che vengono abusati nelle opere di narrativa. I tropi letterari riguardano quasi tutte le categorie di scrittura, come la poesia, il cinema, le opere teatrali e i videogiochi.
Si possono mettere anche come tag e i più popolari sono: omegaverse, enemies to lovers, office romance, viaggio nel tempo, fake dating/marriage, grumpy x sunshine, small town, ecc.
Sono potenziali spoiler? Sì, per cui sta all’autore scegliere se utilizzarli o meno.

Ambientazione: questo si mette a piacimento e serve semplicemente a dire dove è ambientata la storia: italiana, americana, inglese, ecc

Tutti queste cose sono potenziali spoiler, è vero. Ma non c’è alcuna dittatura che obbliga l’autore a inserirli come invece si narra oggigiorno. In realtà basterebbe scrivere una buona trama che contenga i vari elementi senza mostrarli in un elenco.

Ma perché si usano?

Nel mondo delle fanfiction i warning e i tag sono all’ordine del giorno. Quell’elenco che vedete nell’immagine di apertura sono i tag della mia storia più recente postata su AO3. I tag servono per filtrare le fanfiction, possono escluderle dai risultati (per esempio io non voglio leggere storie con mpreg), ma anche a trovarle (cerco di leggere tutte le storie enemies to lovers). Sono uno spoiler voluto, perché la fanfiction è comfort reading, qualcosa che voglio si adatti esattamente alle mie esigenze di quel momento.

Tuttavia la solfa cambia quando si parla di editoria, perché tutte queste cose vengono considerate spoiler.

All’estero è diventato la norma in molte forme del linguaggio, utilizzare i TW e CW per determinate opere, ma anche per veicolare un determinato tipo di linguaggio in certe situazioni. L’editoria anglofona ha preso a piene mani dal mondo delle fanfiction ormai da decenni ed è assolutamente normale trovare i TW prima di ogni libro o nella quarta di copertina. Gli editori nostrani hanno iniziato questa pratica solo di recente e solo in una determinata categoria: quella del romance.

Perché solo nel romance?

Perché se io leggo un giallo, mi aspetto il morto ammazzato per definizione. Lo stesso vale per il thriller o per l’horror, generi dei quali non serve indicare nulla poiché sta già nel loro nome.

Tuttavia il romance definisce solo “una storia d’amore che finisce bene”, il problema è tutto quello che viene prima del lieto fine. E come la fanfiction, il romance è un comfort reading e chi lo legge vuole emozioni che gli/le facciano battere il cuore, non traumi perché c’è una descrizione grafica ed estesa di stupro a pagina dieci.

Ai miei tempi i libri si leggevano senza saperne niente!

I tuoi tempi fanno un po’ cagare, in ogni caso non è assolutamente vero. La classificazione dei generi letterari è sempre esistita in editoria, solo che era meno inclusiva. Inoltre la maggior parte di questi argomenti veniva sempre in qualche modo infilata nella trama del libro, per cui in modo del tutto inconsapevole il lettore leggeva comunque i TW e i CW. Tranne se si trattava (e tratta) di un libro Adelphi, allora lì sono tutte supercazzole.

Le esigenze attuali dei lettori non sono più quelle del passato, la quantità di informazioni con la quale siamo bombardati ogni giorno ha reso necessario, a una fetta di persone, la necessità di filtrarle. Ed è questo a cui servono i TW e compagnia cantante.

Ma così si perde la magia della lettura!

E anche un po’ sticazzi? Siete talmente pieni di voi da credere che i vostri libri siano in qualche modo “magici”?

I TW a inizio libro non fanno alcun danno e possono essere saltati da chi non li vuole leggere. Personalmente nei miei libri ho iniziato a inserire prima la trama e “a seguire i TW” (se ci sono) in modo che chiunque non voglia leggerli possa semplicemente voltare pagina e saltarli.

Siete delle fighette che vi triggerate per tutto!

Ho letto una battuta che diceva “sono intollerante al lattosio, voglio un TW se il protagonista beve il latte” che mi ha fatto ribaltare gli occhi così forte che mi sono vista la base del cranio. È evidente che questa persona parlasse per ignoranza, ma vogliamo davvero fare una battuta sull’intolleranza al lattosio quando abbiamo visto che i potenziali trigger sono roba del calibro di stupri, incesto e pedofilia?

Ho lettrici e lettori di vario tipo. Tra di loro ci sono survivor di abusi, persone con un passato da autolesionista, tentati suicidi, ecc. Queste persone leggono i miei libri perché vogliono stare bene anche se le mie storie sono potenzialmente pesanti (o almeno, alcune di esse lo sono), non perché vogliono avere attacchi di panico. Mettere un TW a inizio libro mi costa esattamente zero sforzo e zero denaro, mentre faccio felice una persona.

Mi è stato risposto “ma non posso tenere conto di tutti!” che è vero, per carità. Semplicemente non ti importa del benessere dei tuoi lettori, cosa discutibile, ma che posso comprendere. Capisco perché se fosse per me, non userei mai TW e CW e tutto il resto nei miei libri. Ma siccome non si parla di me, ma di chi spende tempo e danaro per i miei libri, metterli non è un problema così insormontabile, in quanto non mi si sta chiedendo di cambiare la trama, scrivere solo pace amore e zucchero, ma semplicemente essere avvertiti se c’è qualcosa di troppo violento.

C’è però una cosa interessante: non è incredibile che chi scrive di sentimenti, amore, massimi sistemi, lieti fini e altro… sia esattamente chi non si preoccupa minimamente dei sentimenti delle persone vere?

Quindi chi è la fighetta qui?

Ma tu invece?

A me, quando leggo romanzi, dei TW e dei CW frega un’emerita sega. Da autrice li uso moltissimo per gli altri, ma io non ne sento mai la necessità (tranne quando leggo le fanfiction).

Lo spoiler non mi ha mai turbata, anche perché è estremamente difficile che un TW sia in grado di farlo. Anzi, spesso mi immagino una situazione data dal TW e vado a leggere per scoprire magari che è una storia completamente diversa da quella che mi aspettavo e questa cosa mi diverte.

In conclusione

Non esiste alcuna dittatura del politicamente corretto. Esiste però il non fare gli stronzi con gli altri.

E siccome viviamo in un paese in cui bene o male possiamo fare ancora quello che vogliamo, in quanto autori possiamo scegliere di non usare i TW e i CW nei nostri libri. Davvero, è semplicissimo così e si evita la figura da ignoranti che prendono per il culo quelli che invece li usano.

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Daniela Barisone
Daniela Barisone

Written by Daniela Barisone

Italian, 37. Writer for Lux Lab & Quixote Edizioni. Fanwriter and proud. https://lnk.bio/queenseptienna

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